Tutte le leggende della band dei Led Zeppelin, tra satanismo, magia nera, squali, la morte di Bonzo e l'amore 14enne di Page. Forse i Led Zeppelin sono una delle band che ha creato più leggende e disinformazione della storia del Rock. La cosa incredibile è che non tutte erano false, qui potete scoprire cosa è vero cosa è falso e cosa rimane ancora in mezzo. Sentire dei messaggi satanici suonando Stairway To Heaven al contrarioIl retroscena Il telepredicatore Paul Crouch ha messo in giro questa voce nel 1982, sostenendo che suonando al contrario la strofa “Se c’è un trambusto nella tua siepe, non allarmarti” del pezzo più famoso dei Led Zeppelin, si sente: “Questa è per il mio caro Satana / Colui il cui cammino mi rende triste e il cui potere è il diavolo / Lui darà 666 a tutti quelli che sono con lui / C’è una piccola capanna dove ci ha fatto soffrire, il triste Satana”. La verità Quella strofa suonata al contrario è in effetti simile all’interpretazione di Crouch, ma è solo una coincidenza. «A chi verrebbe mai in mente di fare una cosa del genere?», ha detto Robert Plant a proposito delle accuse di satanismo, «Se credi che qualcuno possa anche solo pensare di farlo vuol dire che hai un sacco di tempo da perdere». La casa appartenuta ad Aleister Crowley fu acquistata da Jimmy Page...Il retroscena Crowley è un filosofo e occultista inglese che all’inizio del XX secolo si dilettava di magia nera. Page ne era ossessionato, e ha collezionato un’enorme quantità di memorabilia. La verità Nel 1971 Page ha veramente comprato una casa appartenuta a Crowley a Loch Ness, in Scozia, dicendo che era infestata dai fantasmi, ma non necessariamente per colpa di Crowley: «Prima che arrivasse lui, aveva avuto due o tre proprietari», ha detto Page a Rolling Stone nel 1975. «In passato nello stesso luogo c’era un chiesa che è stata rasa al suolo con tutti i fedeli dentro. Sono successe cose strane in quella casa che non hanno niente a che vedere con Crowley, c’erano già delle brutte vibrazioni. Un uomo era stato decapitato là dentro e a volte si sentiva il rumore della testa che cadeva dalle scale». Il nome Led Zeppelin fu inventato da Keith Moon degli WhoIl retroscena Nel 1966, Keith Moon e John Entwistle registrano Beck’s Bolero con Jimmy Page, John Paul Jones e Jeff Beck. Il pezzo viene bene e i cinque pensano anche di formare una band. Moon dice che si schianterebbe come un dirigibile di piombo (in inglese “lead Zeppelin”). Due anni dopo Jimmy Page si ricorda della sua battuta e crea il nome Led Zeppelin. La verità Ci sono versioni discordanti: per anni John Entwistle ha detto di essere stato lui a dirlo. Ma la storia sembra dare ragione a Moon. La notte in cui è morto, John Bonham, aveva bevuto 40 shot di vodkaIl retroscena John Bonham viene trovato morto la mattina del 25 settembre 1980 nella casa di Page nel Windsor Berkshire, dopo aver bevuto tutto il giorno precedente durante le prove. La verità Secondo i risultati dell’autopsia, il batterista aveva in corpo l’equivalente di 40 shot di vodka. Aveva bevuto vodke quadruple tutto il giorno ed era così ubriaco che non si è svegliato quando il suo corpo ha cominciato a espellere l’alcol. Jimmy Page è un adoratore del diavoloIl retroscena L’ossessione di Page per Aleister Crowley ha alimentato le voci secondo cui lui e Satana erano molto vicini. Un’altra leggenda dice che i Led Zeppelin hanno fatto un patto con il diavolo in cambio della fama. La verità Non ci sono prove del fatto che Page fosse un satanista, anche se credeva nella filosofia della liberazione personale di Crowley (ha fatto anche scrivere l’aforisma di Crowley “Do what thou will” sull’etichetta del vinile nell’edizione originale di Led Zeppelin III). Page non fa molto per smentire le voci, forse perché capisce che fanno bene alle vendite. «Non voglio parlare delle mie credenze personali o del mio interesse per la magia», dice a Rolling Stone, «non sono interessato a convincere nessuno di niente, se le persone vogliono trovare delle risposte, che le trovino da sole». L'amore 14 enne di Jimmy PageJimmy Page e Lori Maddox nei primi anni ’70. Foto di Michael Ochs Archives/Getty Images Il retroscena Nei primi anni ’70 Lori Maddox è una groupie della scena rock di Los Angeles. Secondo quanto ha raccontato, Page si è invaghito di lei e ha chiesto a uno dei roadie dei Led Zeppelin di accompagnarla nella sua suite alla Hyatt House. «Aveva un cappello in testa che gli copriva gli occhi e teneva in mano un bastone. Sembrava un gangster, era magnifico», ha ricordato lei. Negli anni successivi i due hanno avuto una storia bollente. La verità Maddox aveva in effetti 14 anni quando ha incontrato Page, che ha fatto il possibile per mantenere segreta la relazione. Anche negli anni ’70 questo tipo di cose potevano farti finire in galera. Però, non essendoci ancora TMZ o US Weekly, Page se la cava. E alla fine lascia Maddox per Bebe Buell, che è maggiorenne. I Led Zeppelin una volta hanno abusato di una ragazza con uno squaloIl retroscena La leggenda più tristemente nota dei Led Zeppelin inizia dopo il concerto al Seattle Pop Festival del 27 luglio 1969, quando la band torna all’hotel Edgewater Inn, che si trova proprio nelle acque dello stretto di Puget, e gli ospiti possono pescare direttamente dalle finestre delle camere. La biografia Il Martello degli Dei del 1985, la cui fonte principale è il manager della band Richard Cole, descrive una scena avvenuta in una delle stanze: “Una giovane groupie dai capelli rossi è stata spogliata e legata al letto”, scrive Stephen Davis, “e i Led Zeppelin le hanno infilato pezzi di squalo nella vagina e nel retto”. La verità Secondo un’altra versione, è Cole il colpevole dell’incidente con lo squalo. Anche la band Vanilla Fudge si è presa la responsabilità. Il batterista Carmine Appice dice che la ragazza in questione era una groupie che seguiva lui, e che il tastierista Mark Stein ha filmato l’intera scena. I Led Zeppelin sono in hotel, ma nella stanza c’è solo John Bonham. Da qualche parte oggi c’è una donna di circa 60 anni che potrebbe confermare o smentire la storia, ma è abbastanza improbabile che lo faccia. Il titolo del quarto album dei Led Zeppelin è “Zoso”Il retroscena I primi tre album hanno titoli semplici e ragionati: Led Zeppelin I, II e III. Nel novembre 1971, quando arriva il momento di scegliere quello del quarto disco, la band va oltre e si rifiuta di stampare anche una sola parola sulla copertina, nemmeno il loro nome. A quanto pare sperano di mandare in confusione l’odiata stampa musicale. «Dopo tutto quello che avevamo fatto, continuavano a dire che eravamo solo un gruppo di moda», dichiara Page, «ecco perché il quarto album non ha un titolo». Ovviamente questa mossa crea una certa confusione, e fa infuriare la Atlantic Records. La band mette inoltre sulla copertina quattro simboli, uno per ogni membro della band. Quello di Page a quanto pare si pronuncia “Zoso”. La verità Page ha insistito nel dire che i simboli non sono nemmeno lettere, ma questo non ha impedito a tutti di chiamare questo album “Zoso”. Tecnicamente però è un disco senza titolo. Il titolo D’Yer Mak’er nasce da una vecchia battuta cockney sulla GiamaicaIl retroscena Molti fan pensano che il titolo di questo pezzo da Houses of the Holy si pronunci Dire Maker, invece va pronunciato come il nome del Paese caraibico. La verità Plant ha confermato che D’yer Mak’er viene da un vecchia battuta un po’ grossolana tipica dei comici londinesi, che fa più o meno così:“Mia moglie va in vacanza”. “D’yer mak’er (che è lo spelling di Jamaica, ma pronunciato velocemente sembra una cosa tipo: “Sei stato tu a organizzare?”).“No, ha deciso da sola”. L’allusione alla Giamaica è comunque appropriata per questo pezzo, che è la mossa reggae dei Led Zeppelin. Il vecchio eremita nella copertina di Led Zeppelin IV è un personaggio de Il Signore degli Anelli Il retroscena Tutti sanno che i Led Zeppelin amavano la saghe de Il Signore degli Anelli. Nel testo di Ramble On del 1969 citano persino due personaggi, Mordor e Gollum. Quindi quando una misteriosa figura incappucciata che regge una lanterna con la mano e sembra uscita direttamente dalla Terra di Mezzo appare nell’interno di copertina del quarto album dei Led Zeppelin, molti fan pensano che sia presa da uno dei libri di J.R.R. Tolkien. La verità “L’eremita” è ispirato a una figura dei Tarocchi. Nel 1976 Page interpreta anche il ruolo dell’eremita in una scena fantasy del film dei Led Zeppelin The Song Remains the Same. Fonte: Rolling Stone Italia
Da Barrett a Gilmour passando per Waters, i capolavori più belli delle carriere parallele dei musicisti dei Pink Floyd. Da Syd Barrett che dimostrava che se la sua mente non fosse implosa sarebbe stato il più grande di tutti a Roger Waters sfogava le sue fantasie più surreali, tutto questo mentre Gilmour si abbandonava al reverb e alla solitudine, possiamo dire che fuori dai Pink Floyd c'è vita! “The Madcap Laughs” di Syd Barrett (1970)Il vertiginoso folk rock dell’album, realizzato con l’aiuto di Gilmour e Waters. L’esordio solista di Barrett lascia intuire che A Saucerful of Secrets avrebbe potuto essere un capolavoro ai livelli di Sgt. Pepper se la sua mente avesse retto. “Music from the Body” di Ron Geesin e Roger Waters (1970)L’album, che si apre con un assalto percussivo e polifonico di peti, rutti, schiaffi sulle cosce, guance che si sgonfiano accompagnati da un pianoforte jazz, è la colonna sonora di un documentario inglese sul corpo umano, ed è un’affascinante e ingenua mescolanza di canzoni e musica sperimentale da camera. Comprende le più amabili registrazioni soliste di Waters (tra cui Breathe, che preannuncia l’omonimo brano di The Dark Side of the Moon). “Barrett” di Syd Barrett (1970)Più costruito e strumentale rispetto a The Madcap Laughs, Barrett è una cavalcata nel paesaggio di una psiche instabile, tra terreni accidentati e visioni superbe. Dominoes, lenta e ritmata, parla di appartarsi e giocare giochi da salotto, mentre Gigolo Aunt, dall’incedere più risoluto, avrebbe potuto essere un successo pop, con quelle linee di chitarra. Rats, un blues elettrico allucinato che procede a ruota libera, e la più lenta e sinuosa Maisie mettono i brividi. “The Pros and Cons of Hitch Hiking” di Roger Waters (1984)Scritto nello stesso periodo di The Wall, nelle intenzioni di Waters avrebbe dovuto essere un album dei Pink Floyd. Ma è diventato un disco solista costellato di effetti sonori, che si avvale della collaborazione di Eric Clapton e della chitarra di Gilmour, con risultati eccellenti. I cori dal sapore gospel e R&B e gli svolazzi jazz del sassofono di David Sanborn intensificano la coloritura blues dell’album, e se le affinità con The Wall sono evidenti, è pur vero che Pros and Con è invecchiato magnificamente bene. “On an Island” di David Gilmour (2006)Quest’album rigoglioso è il più coeso tra i lavori solisti di Gilmour, con la chitarra che veleggia in ogni brano, echeggiata da Phil Manzanera dei Roxy Music. Si capta una venatura folk in Smile, arricchita dall’effetto slide, e nella canzone che dà il titolo all’album, impreziosita dalle armonizzazioni di David Crosby e Graham Nash, mentre altrove si sentono lievi tocchi prog-rock. Fonte: Rolling Stone Italia
Il più importante evento collettivo nella storia del Rock Il concerto di Woodstock si svolse nell’agosto del 1969 a Bethel, piccola località dello stato di New York e fu probabilmente il più importante evento collettivo nella storia della musica rock. Organizzato come un semplice concerto rock di provincia, accolse inaspettatamente per tre giorni e tre notti più di 450.000 giovani. L'importanza storica di questo evento dipese tanto dal punto di vista musicale, quanto da un punto di vista politico e sociale: le date in cui ebbe luogo, infatti, vengono fatte coincidere con la consacrazione mediatica della rivoluzione culturale del '68 e il culmine dell'era hippy. Migliaia di giovani americani, per tre giorni, abbandonarono i propri interessi personali per dedicarsi a qualcosa che, a posteriori, viene visto come un sogno collettivo di riforma della società. Ogni dieci anni il concerto viene riproposto ospitando artisti della prima edizione o delle edizioni precedenti ed artisti contemporanei: questi eventi sono diventati degli importanti appuntamenti sociali poiché descrivono, attraverso la musica e coloro che vi partecipano, le mutazioni della società, in particolare di quella statunitense. Il vero spirito che stava dietro quella manifestazione era la speranza di poter cambiare il mondo, in meglio, che animò le generazioni di hippy di quegli anni. I giovani di Woodstock credevano che fosse cominciata una nuova era di pace e di diritti civili. Una generazione "on the road"che legge le poesie di Ginsberg, Corso e Ferlinghetti, va ai grandi raduni musicali californiani e alle manifestazioni contro la guerra del Vietnam. Erano gli anni delle cartoline precetto bruciate e della vita nomade a cavallo della Harley Davidson. Migliaia e migliaia di giovani si riconobbero nelle parole e nella musica dei Jefferson Airplane, di Dylan, dei Buffalo Springfield e dei Grateful Dead. E necessariamente quelle musiche sono la colonna sonora di tutti quei film che la ferita, non ancora rimarginata, della guerra del Vietnam ha ispirato. Elenco artisti che presero parte al concerto:
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AutoreIl Rocker Archivio Post
Dicembre 2017
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